Geco leopardino – Eublepharis macularius

Scheda allevamento geco leopardino: introduzione e convivenza

L’Eublepharis Macularius o più comunemente conosciuto come Geco leopardino è uno dei rettili più diffusi tra gli appassionati grazie al suo aspetto simpatico , alle varie colorazioni e alla semplicità nell’allevarlo ( sempre con le dovute accortezze ). Questo sauro raggiunge i 25 cm circa di lunghezza ( coda compresa ) , un peso che può variare tra 55 e 100 gr in età adulta e come altri rettili anche il leopardino può perdere la coda, ma tranquilli questa si rigenererà anche se non sarà la stessa.

Le ore più attive del nostro animale sono quelle notturne e crepuscolari , nelle quali lo si può osservare cacciare le sue prede , ma non disprezza anche la calda luce del sole.

Geco leopardino: le convivenze nello stesso terrario

Gli Eublepharis macularius sono piuttosto territoriali e la convivenza con altri individui può essere problematica e certamente impossibile tra maschi. Molti allevatori scelgono di allevare singolarmente questi gechi per evitargli qualsiasi tipo di stress; ma con un po’ di accortezza è possibile allevarli in piccoli gruppi composti da un solo maschio e una o più femmine (meglio almeno due) oppure gruppi di sole femmine.
La prima accortezza da prendere a riguardo è sulla stazza dei soggetti; più i soggetti sono di peso e dimensioni simili e meno ci saranno problemi di predominanza di uno sugli altri. Altro accorgimento è sul rapporto età/sesso; un gruppo di femmine può essere formato basandosi solo sulla stazza come dicevamo sopra. Ma se nel gruppo si inserirà un maschio, sarà necessario farlo solo dopo che tutti i soggetti avranno raggiunto la maturità sessuale (circa un anno di età e 50grammi di peso) per evitare accoppiamenti precoci pericolosi.
Allestito il terrario si unirà il gruppo di gechi e si terrà monitorato il loro comportamento per alcun giorni. Ci sono gruppi di gechi che trovano subito l’armonia tra loro, ma può capitare che appena uniti litighino per definire il territorio; ma sono lotte brevi che non si ripetono per più di uno o due giorni. In caso i litigi fossero frequenti bisognerà rimuovere l’individuo più debole.
Nel caso in cui si possiede già un soggetto e se ne vuole inserire un secondo (sempre rispettando gli accorgimenti di cui sopra), diventa indispensabile ri-arredare la teca per quanto più sarà possibile; così da confondere il soggetto già presente ed evitare quindi che il “padrone di casa” difenda il suo territorio dal nuovo ospite.
Oltre alle lotte per il territorio bisognerà controllare che la competitività alimentare non sia troppo marcata, cioè che tutti gli individui del gruppo
mangino in modo più o meno equo, altrimenti l’individuo più debole rischierebbe di non alimentarsi mai andando in contro al deperimento e ai
problemi che ne conseguono.

Scheda allevamento geco leopardino: Alimentazione

Si nutre di insetti come : tarme della farina, grilli, locuste e camole del miele; queste ultime però essendo molto grasse, devono essere somministrate con parsimonia. E’ importante che la dieta del vostro geco sia il più varia possibile, spolverizzando sempre gli insetti da pasto con del calcio e una volta a settimana con il calcio D3. Lasciate sempre a disposizione una ciotolina con del calcio, il geco andrà a leccarlo se ne sentirà il bisogno.

Scheda allevamento geco leopardino: il terrario

Il geco leopardino necessita di un terrario sviluppato principalmente in orizzontale, proprio perché le sue abitudini di arrampicatore sono limitate. Siccome questi gechi non necessitano di un tasso d’umidità molto elevato (45-55% che è il valore medio delle nostre abitazioni), è possibile allevarli in qualsiasi tipo di terrario, quindi in plastica, vetro o legno e vetro.
Esistono due tipologie di stabulazione per questi animali:

  • La stabulazione definita rack system che prevede l’utilizzo di vasche di plastica, un allestimento minimale definito “asettico” composta da un substrato in carta paglia o scottex, tana calda, tana umida e ciotole ed una misura minima per un singolo esemplare pari a 40x25x20 cm circa.
  • La stabulazione in terrario naturalistico invece prevede l’uso di terrari veri e propri in vetro o legno e vetro, un allestimento con substrato in fibra di cocco (tritata fine tipo torba) ricco di arredi e accessori oltre a tane e ciotole ed una misura minima per singolo esemplare di 40x40x40 cm circa.

A prescindere dalla tipologia di stabulazione, sarà importante un buon riscaldamento nel terrario, che può essere offerto tramite cavetto o tappetino riscaldante.

Stabulazione: Esistono vari tipi di terrario a seconda delle esigenze: naturalistico, semisterile e i rack. Nel primo caso la teca sarà visivamente d’effetto perchè allestita con fibra di cocco, tronchi, rocce, piante finte ecc.importante è assicurarsi che gli allestimenti siano posizionati in modo da non nuocere all’animale. Nel secondo caso la teca in questione presenterà solamente l’arredamento indispensabile per l’allevamento del geco , infine nel terzo caso troviamo i rack: una struttura a scaffale con delle scatole di plastica / fauna box e gli elementi necessari per il nostro geco. Questo tipo di terrario è utile e pratico per chi ha molti rettili, ma ovviamente per chi volesse solamente un geco o una coppia è possibile allestire un terrario in vetro con delle griglie di rete per il ricircolo dell’aria: 40x50x40 per un esemplare, 60x50x40 per una coppia. Fondamentale è dividere il terrario in due zone: una zona calda (1/3 del terrario) utilizzando un tappetino riscaldante ed un termostato che imposteremo a 30°C, e una zona fredda (i restanti 2/3 del terrario) sui 24° /26° C .

L’arredamento indispensabile per il nostro geco è:

  1. una tana da porre nella zona calda
  2. una tana umida nella zona fredda: una ciotola con della fibra di cocco nebulizzata giornalmente; se utilizzate fogli di giornale, scottex, tappetini sintetici come substrato.
  3. una ciotola con dell’acqua fresca
  4. una ciotola con del cibo sempre a disposizione
  5. un contentitore con del calcio
  6. come substrato è possibile utilizzare della fibra di cocco,torba bionda, tappetino di erba sintetica oppure come nel nostro caso per questioni di comodità e praticità carta di giornale o scottex.

Infine è importante ricreare il fotoperiodo , noi utilizziamo delle strisce a led collegate ad un timer per ricreare il giorno e la notte.

Riproduzione del geco leopardino

Il Geco Leopardino è oviparo cioè depone le uova e dall’ età di 1 anno e con un peso di 60 gr circa è pronto per essere accoppiato. Raggiunte queste condizioni è possibile unire la coppia introducendo la femmina nel terrario del maschio . Il maschio prima dell’accoppiamento darà dei piccoli morsi inizialmente sulla coda e poi sul collo della femmina per immobilizzarla e procedere con l’atto vero proprio salendo sul dorso della compagna e infilando la sua coda sotto a quella della femmina. Dopo circa 4 settimane la femmina comincerà a scavare nella tana umida o nella fibra di cocco (se la utilizzate come sub strato) perché si sta preparando per la deposizione. Solitamente un geco depone 2 uova alla volta ogni 3/4 settimane fino ad arrivare a 5 deposizioni ,anche se si è accoppiata una sola volta, in quanto la femmina è in grado di ritenere lo sperma. E’ molto importante durante la riproduzione lasciare sempre a disposizione abbondante dose di calcio per aiutare la calcificazione delle uova. Avvenuta la deposizione, per poter schiudere le uova, avrete bisogno di un’ incubatrice ; per ottenere le femmine la temperatura deve stare tra i 26°- 28° C mentre per i maschi tra i 30°-32° C e l’umidita sarà del 70-80 %. Le uova dovranno essere poste in contenitori , contenenti vermiculite e acqua in rapporto 1:1 . Prestate attenzione nel porre le uova nei contenitori, è importante non capovolgerle; potrebbe essere d’aiuto segnare le uova con un pennarello così che il segno fatto resti sempre verso l’alto e avrete la certezza di non averle capovolte . Le uova, se fecondate, cresceranno di volume e dopo circa 50/60 giorni si schiuderanno, tenete conto che più la temperatura è alta e meno sarà il periodo di incubazione.

I baby dovranno essere alimentati dal 5° giorno di vita, che solitamente combacia con la prima muta, la temperatura dei piccoli deve essere un poco più alta rispetto agli adulti.

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